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Pietro Folena, partendo dalla sua esperienza di "imprenditore culturale", reagisce alla pigrizia e al disfattismo con cui si rappresenta lo stato dei beni culturali in Italia e indica la strada di un nuovo rapporto pubblico-privato, fondato sulle potenzialità così grandi del settore culturale e su alcune ricette "provocatorie" perché un nuovo sviluppo del Paese si possa fondare - oltreché sulla green economy - sull'industria della cultura. Nel dialogo con Maria Grazia Filippi, non manca una spietata rappresentazione dei poteri che oggi frenano le potenzialità italiane.